Così scriveva il grande Leonardo da Vinci nel suo:
"TRATTATO DELLA PITTURA".
" Il pittore è padrone di tutte le cose che possono cadere in pensiero all'uomo, perciocché s'egli ha desiderio di vedere bellezze che lo innamorino, egli è signore di generarle, e se vuol vedere cose mostruose che spaventino, o che sieno buffonesche e risibili, o veramente compassionevoli, ei n'è signore e creatore.
E se vuol generare siti deserti, luoghi ombrosi o freschi ne' tempi caldi, esso li figura, e cosí luoghi caldi ne' tempi freddi.
Se vuol valli, il simile; se vuole dalle alte cime di monti scoprire gran campagna, e se vuole dopo quelle vedere l'orizzonte del mare, egli n'è signore; e cosí pure se dalle basse valli vuol vedere gli alti monti, o dagli alti monti le basse valli e spiaggie.
Ed in effetto ciò che è nell'universo per essenza, presenza o immaginazione, esso lo ha prima nella mente, e poi nelle mani, e quelle sono di tanta eccellenza, che in pari tempo generano una proporzionata armonia in un solo sguardo qual fanno le cose...
“quelli che s’innamorano della pratica senza la scienza, sono come
i nocchieri che entrano in naviglio senza timone o bussola, che mai hanno certezza dove si vadano. Sempre la pratica dev’essere edificata sopra la buona teorica, della quale la prospettiva è guida e porta, e senza questa nulla si fa bene”.
Seguendo il suggerimento del grande Leonardo vediamo alcuni concetti, semplificati al massimo, riguardanti : la prospettiva.
Nella pittura , come nel disegno, ci troviamo dinanzi ad un problema: rappresentare su un piano, un foglio o una tela, un soggetto inserito in uno spazio tridimensionale.
La corretta prospettiva basandosi su alcune elementari leggi dell'ottica ci permette di rendere in maniera efficace la rappresentazione di quello che l'occhio vede e quindi il senso dello spazio.
" La prospettiva, la quale si estende nella pittura, si divide in tre
parti principali, delle quali la prima è della diminuzione che fanno le quantità de' corpi in diverse distanze;
la seconda parte è quella che tratta della diminuzione de' colori di tali corpi;
la terza è quella che diminuisce la notizia delle figure e de' termini che hanno essi corpi in varie distanze. La prospettiva è briglia e timone della pittura.
La grandezza della figura dipinta dovrebbe mostrare a che distanza essa è veduta. Se tu vedi una figura grande al naturale, sappi che essa si dimostra essere appresso all'occhio”
Appare evidente quanto osservava Leonardo:
gli oggetti vicini vanno riprodotti più grandi di quelli lontani, ( le foglie a terra)
gli stessi avranno colori più nitidi e vivaci di quelli posti in lontananza ( i palazzi in fondo al viale) lo stesso dicasi dei particolari.
Nella rappresentazione pittorica, osservando questi "precetti" ed evidenziandoli accentuando o sfumando il colore , le luci e le ombre si renderà in maniera realistica l'ambiente e lo spazio.
Ci sono alcune regole geometriche che vanno rispettate per una corretta prospettiva.
Ricordiamole.
Esempio di prospettiva centrale.
Possiamo notare una immaginaria linea dell'orizzonte all'altezza degli occhi dell'osservatore.
Un punto di fuga dove idealmente convergeranno le linee da ogni punto, sia quelli posti sulla linea di terra sia da ogni punto verso il centro dell'immagine .
Supponiamo, anche se è strano, di dover disegnare una scatola di forma cubica in mezzo alla strada…
Per fare questo bisogna disegnare una base di prospettiva. E' semplice, si procede così:
definiamo un piano sul quale disegnare la scatola .
Fate passare una diagonale, che chiameremo linea x, dal punto estremo a destra del trapezio al punto estremo a sinistra.
La diagonale così tracciata si intersecherà con le precedenti linee nei punti che vi permetteranno di tracciare le linee orizzontali che formeranno la scacchiera che costituirà la base prospettica sulla quale disegnare la nostra scatola.
Questo in maniera evidente rende l'idea dello spazio.
A questo punto definita l'area di base della scatola seguendo le linee guida segnate, bisogna disegnare la sua altezza.
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